sabato 15 luglio 2017

il giorno eslode coi suoi colori,
rifrangendo i suoi raggi,
sulle fronde degli alberi.
Qualche passero vola,
interpretando i venti,
disegnando trame invisibili,
sula ragnatela del cielo.
Quasi immobile guardo attorno,
ricercando nei fiori,
un profumo di frangipane;
che mi possa trasportare,
nella realtà più sognata,
dove all'occhio del mondo,
si continua  a danzare

mercoledì 7 giugno 2017

Una notte la luna incuriosita dai sogni,si rivolse ai suoi amici per sapere che cosa sognano quando tutto il mondo dorme.
Chiese così al vento,che indaffarato soffiava le nuvole cariche di pioggia:
"amico vento tu cosa sogni?".
Una gran folata oscurò per un secondo il volto curioso della luna, che quasi indietreggio riaschiando di far cadere una stella li vicino appoggiata.
"Cosa sogno io?" rispose il vento
"sogno di poter fermarmi quando voglio,di poter scegliere di soffiare o di non farmi mai vedere...Ah ! ma se non ci fossi IO"
La Luna un pò stupita si diresse così verso le nuvole lì sotto che confuse dal vento si infuriavano tuonando e lampeggiando a più non posso.Subito si trovò immersa in un grigiume umidiccio dove non si vedeva a un palmo, perfortuna qualche lampo lasciava intravedere qualcosa  nel grigio temporale
"Ehilà pioggia???!!" chiama la luna
"Ma tu cosa sogni?"
Tutto dun tratto si ferma.Il rumore senza un senso prende un ritmo come di tamburo, il vento che prima spostava tutto alla rinfusa sembra dar idea a tutto questo muoversi di nuvole.
"Cosa sogno io amica luna???"sussurra la pioggia uscendo dalle nubi
"Sogno di non dover nascere sempre dopo il litigio tra vento e il e le nuvole , sogno di poter essere libera dal temporale che più che far rumore non fare"
Inzuppata la luna saluta la pioggia che spinta dal vento si dirige verso l orizzonte.Nel frattempo la stella che era appoggiata li vicino si mette a urlare
"IO invece non sogno!!"sbeffeggia la stella restando inpiedi su una punta sola
"I sogni sono per gli stupidi...Il vento che vuol essere libero di soffiare,come se non lo fosse già;la pioggia che vuol esser libera dalle nuvole,ma senza di essa non esisterebbe.I sogni sono inutili non servono a niente siamo onesti,a volte mi viene solo da ridere quando sento paralre di sogni"
E così cominciò a ridere a ridere prendendo in giro i sogni di tutti, si mise a ridere a tal punto che inciampo, e spostandosi di lato caddè dal cielo su cui era ancorata.In quel mentre le nuvole eran passate e sotto più in basso su di un molo in riva a un lago, due ragazzi stavano abbracciati a guardare in sù verso la luna.La stella cadendo si mette a brillare più forte, lasciando una scia dil luce che  come un filo ricama il cielo, squarciando la notte che delicata ovattava le altre stelle.
I due rimangono estasiati a guardare la piccola cadere,poi si guardano negli occhi si danno un bacio e gaurdanodo in alto dicono "Allora davvero i sogni si possono avverare"...

giovedì 18 maggio 2017

Lo puoi trovare nei boschi,
nei prati a bordo viale,
lo puoi scorgere fra mille,
anche se vestito uguale.
Se lo cerchi fra i suoi pari,
la tua vista si confonde,
sembra propio di cercare,
un gran pesce fra le onde.
Se lo trovi è un emozione,
per un attimo e poi basta,
se lo metti in un quadretto,
o lo tieni sempre in tasca.
se tu invece lo regali,
a qualcuno che ti è caro,
scoprirà di aver fortuna,
ed è un ottimo regalo.



il tempo cambia,
si veste di emozioni,
che il cuore urla ad una anima smemorata.
Il tempo cambia,
un timido inizio di primavera,
lascia di nuovo spazio,
a una coda d'inverno dall aspetto inesorabile.
Il tempo cambia,
attraverso gli attimi i pensieri,
iasciando un  piccolo segnale una crepa,
nel quale si insuna semza smetter di passare.
Cambiano le nuvole nel cielo del tramonto,
disegnando fantasie da bambino,
in una tavolozza d'incanto.
Cambiano le emozioni,
che sconvolgono il tempo,
arrestandolo per quel momento senza farlo passare,
o spingendolo veloce da non farlo più tornare.
Si scopre che il giorno,
è l attesa della notte,
che regala sogni proibiti,
dove le mani accarezzano
la polvere di stelle,
che cosparge il viso dell amore
Seduto sul molo guardo il nascere della luna,
aspettando che uno dei suoi raggi,
risplenda sul tuo viso,
così da porter far nascere ancora una volta
il più bello dei sorrisi.

giovedì 11 maggio 2017

Disegnate per me i sogni,
limpidi venti del tempo.
riportatemi fra i sassi,
dove il fiume scorre al riflesso del sole.
Accudisci il mio tesoro giorno,
affinche il tempo possa guardare,
i fili infiniti che tessono il manto,
di un mattino felice,
che porta il tuo nome al suo fianco

lunedì 1 maggio 2017

Altalenanti nel cielo,
passano le nuvole oscurando le poche stelle.
Getto un pugno di sabbia al vento
che la trasporta,
cercando di immaginare il luogo,
dove il tempo prenderà respiro.
Fra quei granelli lascio volare ,
il vestito dell anima ,
rincorrendo senza peso,
ciò che di me trasporta il vento.
Fra i suoi flutti,
rimbalzo come un pallone da bimbo,
contro un muro "troppo" bianco,
da sporcare,
ritrovo i giochi silenziosi,
casinisti e aventurosi,
filari di vigna fra pomodori,
presi al volo per esser come Gighen...
Volo sui fiumi mari montagne,
rimbalzo fra le guance di chi si ama,
sussurrando a chi non vuol più vedere,
il dolce profumo del domani.
Mi rivedo frai granelli di sabbia,
ad aspettar il sorger comune
di sole e luna.
Provo a soffiar fra quelle mani ,
i fini grani di tempo,
affinche giri viso e cuore
nel momento in cui il sole muore,
Ma il vento non lascia riposar il suo fiato,
e fisso verso l'altro orizzonte,
aspetto ancora la luna diventare giorno.
Gli spigoli acuminati dei ricordi,
logorano la mia veste 
scoprendo con un sorriso,
che tutto questo era solo un sospiro,
sapendo che d'ora in poi,
si guarderà la notte e non più il mattino...

sabato 15 ottobre 2016

CAMMINO DE LA PLATA

CAMMINO DELLA PLATA
  
ELENCO TAPPE:

SIVIGLIA ---- GUILLENA 23 K

GUILLENA ---- CASTILBLANCO DE LOS ARROYOS 30 KM

CASTILBLANCO DE LOS ARROYOS ---- ALMADEN DE LA PLATA 30 KM

ALMADEN DE LA PLATA ---- REAL DE LA JARA 15 KM

REAL DE LA JARA ---- MONESTERIO 20 KM

MONESTERIO ---- FUENTE DE CANTOS 22 KM

FUENTE DE CANTOS ---- ZAFRA 25 KM

ZAFRA ---- VILLAFRANCA DE LOS BARROS 20 KM

VILLAFRANCA DE LOS BARROS ---- TORREMEJA 31 KM

TORREMEJA ---- MERIDA 16 KM

MERIDA ---- ALJUCEN 16 KM

ALJUCEN ---- ALQUESCAR 22 KM

ALQUESCAR ---- VAL DE SALOR 26 KM

VAL DE SALOR ---- CASAR DE CACERES 23 KM

CASAR DE CACERES ---- CANAVERAL 38 KM

CANAVERAL ---- CARCABOSO 40 KM

CARCABOSO ---- ALDEANUEVA DEL CAMINO 42 KM




..."Tutto quanto accade una volta,potrebbe non accadere mai più.Ma tutto quanto accade due volte,accadrà certamente una terza"...(cit :L Alchimista )





22-9-16

Arrivo a siviglia verso le 2 di notte,dopo aver viaggiato con bla bla car da casteillon.L'autista Pedro Hose, un signore sulla cinquantina ottimo guidatore e simpatico compagno di viaggio, contando le 9 ora di tragitto.
Mi lascia alla stazione degli autobus che sta vicino al fiume che attraversa siviglia, di lì non lontano  il ponte romano  mi conduce al quartiere triana dove si trova il mio albergue.Costo 13 euro per una notte la seconda costa 16, ma è attrezzato e centrale adatto al fatto che domani voglio girarmi per un giorno la città.all ulimo piano c'è una terrazza con una postazione amache due tavolini cl frigo e una yakuzi funzionante cn tanto di luci led...
Con l'arrivo del giorno mi giro la città da classico turista, cattedrale piazza di spagna lungo fiume etc...


















https://it.wikipedia.org/wiki/Siviglia



24-09-16                                                                        Siviglia ---Guillena

Uscito dall'albergue mi dirigo a sinistra seguendo le indicazioni impartitemi dall ospitalera.Non ci sono molte conchas,ma me lo aspettavo e uscire dalla città risulta un pò complicato più che altro perchè mi devo abituare a vedere le frecce gialle che indicanno la via.Appena fuori dala città si prende la riva del fiume e si arriva a breve al paesino di Camas  che si passa all esterno lungo una via ciclabile e pedonale chiamata "ruta verde", che collega Camas a Santinponce.La strada è tutta o quasi per caretera fino al paese.Quando si lascia Camas bisogna stare attenti a seguire le frecce che scendono verso la caretera nazionale ,perchè se si segue lo sterrato che afffianca la stazione dei treni si finisce per salire tutta a collina che si trova sulla destra alllungando di un 6 km il percorso.Ovviamente ho preso la strada più lunga fidandomi di un ciclista che gentilmente m haindicato la strada che secondo lui era giusta..dopo un ora e mezza circa finalmente si arriva in paese.centro urbano piccolino, con poche case e abbastanza anonimo se non fosse per le rovine romane situate su di una collina sovrastante il paese.Qui si trova la "ruina Italica".https://es.wikipedia.org/wiki/It%C3%A1lica

 
Si lasciano paese e rovine continuando sulla nazionale fino ad arrivare all ingresso dell autostrada.qui si tiene la sinistra e si inizia il percorso sterrato che per una quindicina di km ci conduce al finale della tappa.Fino a qui la strada è mediamente al sole, nel senso che qui e la si può incontrare qualche pianta che ombreggia il cammino.Da qui in poi... nulla!! l'ombra l 'hanno venduta, regalata, o non so che... uno sterrato retto parte e attraversa la campagna gialla.Lungo il percorso assolato si trovano solo due punti con un pò di ombra;uno in prossimita di un guado(ora ovviamente secco), l altro verso la metà dove filari di ulivi fanno da cornice al bianco della strada che si snoda sotto il sole.











La temperatura è più alta rispetto a quanto immaginavo.Nelpunto più alto del sole, circa la una di pomeriggio si toccano quasi i 38 gradi e la sensazione che si sente camminando  è come se due mani ti schiacciano verso il suolo costantemente.Qui il sole è propio pesante nel senso che pesa sulla testa sul corpo...Ovviamente sono sensazioni che si fanno via via accentuando complice il fatto che non sono abituato al sole di queste latitudini, diverse per tutto dal nord italia.Finalmente dopo un paio d'ore si intravedono dei muraglioni di fichi d india che delimitano come recinzione un campo verde di arance, ovviamente irrigato;tutti presagi di un prossimo paese.Di lì a poco infatti si entra a Guillena, sonno le 16 circa e la gente vista la temperatura non esce di casa, e la sensazione che si ha è quella di una città del far west..il nulla per le strade.Bisogna attraversare tutto i paese per poi scendere fino al centro sportivo dove si trova l albergue municipale.Attualmente è chiuso , ma un cartello sulla entrata dice di chiamare al telefono l ospitalera che viene ad aprire.Chiamo ma bisogna aspettare fin verso le 6, quindi armato di buona lena lascio lo zaino in una stanza come suggerito dall ospitalera e risalgo la salita che in precedenza mi ha portato qui, per trovare un bar dove bere la mia meritata cerveça.
l Albergue è carino e siamo sono in 8 io e una scuola di ragazzi koreani (ovviamente de sud),tre ragazze tre ragazzi e la professoressa.scopro che il più piccolo ha 15 anni la piu grande 18.Non parlano nulla ne di inglese ne di spagnolo ma con la prof riesco a chiaccherare qualcosa visto che l inglese lo parla bene, sicuramente mooolto meglio di me che spiccico parole a caso.







25-09-16

La notte passa tranquilla e di buon mattino verso le 6:15 mi alzo e comincio a preparare un qualcosa di colazione,uno yogurt con dentro del polline e una maddalena.Appena uscit dall albergue si prende a sinistra continuando la strada da dove ero arrivato ieri,si attraversa cosi la via principale fino ad arrivare al poligono industriale, dove al benzinaio, si prende la strada che attraversa la zona industriale fino a prendere un sentiero sterrato.Il terreno è abbastanza dissestato, dovuto al fatto che dei grandi solchi  dividono la strada in piccole insenature piu o meno profonde.L ide è che qui quando piove piove per piovere...!!
Si vede che è domenica, si incontrano una cifra diciclisti che a volte in gruppi numerosi e a volte in solitaria percorrono con montainbike il sentiero in un ambe due i versi.Il sole picchia meno che ieri visto che il cielo risulta un pò velato, almeno fino alle 10 10.30 ora in cui si entra nel parco naturale della sierra norte





La caratteristica di questo parco è la presenza di ulivi e quercie da encina,nochè di un suolo sabbioso con una sabbia quasi da mare.Le zolle grezze e grossolane dei terreni appena arati fanno da contrasto con le cortecce dei centenari ulivi che vanno a braccetto con nude querce,alle quali è stata tolta la corteccia per produrre sughero.Entrando nel cuore del parco si passano delle grate per non far uscire gli animali e oltre alle svariate pecore in giro libere si sente in lontananza l urlo di qualche cervo in amore.
Dopo più o meno un oretta di cammino nel parco dei cartelli mandano verso destra verso una fonte d'acqua.Bisogna passare da un tornello posto nel mezzo dellarecinzione per poi arrivare  a questo pozzettonel mezzo del nulla.La cosa sùarebbe spettacolo senon fosse per la pessima qualita dell acqua...Dura come il ferro e clorata come non avevo mai sentito, sembra di bere acqua della piscina.
La sensazione di natura libera finisce presto perche appena fuori dalla zona protetta si cominciano a sentire spari frenetici di cacciatori"della domenica", che sparano(accompagniati dalla guardia civil), credo a ogni cosa che si muova in preda ai fumi mattutini dell horuco.Arrivando a incrociare la caretera nazionale per fortuna cominciano a allontarsi i bombardamenti venatori e si incontra il primo fax-simile miliario della plata..
Si prosegue affiancando l'asfalto sulla destra camminando su un sentiero sterrato.Qui incontro tre ragazzi del posto che per gita domenicale si fanno la tappa guillena castilblaco.Si chiamano tutti e tre Manuel e si fermano con me al primo bar che incontriamo all entrata del paese dove mi offrono un paio di birrette con annesso pinchos (olive casere e ciccioli di maiale) e presi bene mi accompagnano all albergue facendomi visitare il paesino, compresa la visita alla chiesa e presenzione al parroco.


L labergue è comunale e gestito dagli ospitaleri volontari perciò donativo. L'albergatore anchesso di nome MIguel, molto cordiale, riguarda con me le tappe che mi ero prefissato in vista del permanente caldo.Per pranzo pilucco un piatto al bar in fronte all labergue ma per la cena non ho molta voglia di uscire, preferisco prendere qualcosa in una piccola tienda che rimane apera anche la domenica.Prendo del buon formaggio di capra stagionato un pò di affettato e qualcosa di frutta per il giorno dopo,ovviamente un paio di lattine di cerveça che non si sa mai..
La cena la passo con l albergarore seduto sulla panchina appena fuori dell albergue,serata molto tranquilla con qualche motorino che sfreccia per la vita notturna che sostituisce quella del finir del giorno causa il troppo caldo.






26-09-16                                  Castilblanco de los arroyos --- Almaden de la plata


Si comincia a camminare presto che è ancora buio.nonostante questoi bar sono pieni di vecchietti che giocano a domino sui tavolini a bordo strada, coome a sfruttare le ore freche per poi richiudersi in casa per il troppo caldo.La tappa di oggi si diveùide in due i primi 15 km di statale a bordo stada sull asfalto( la maggior parte in salita) e una seconda tutta in salita o quasi che attraversa il parco del berrocales.La solitudine e la strada monotona non aiutano a gestire la distanza che separa dall entrata del parco.Il riferimento come finale dell asfalto è una antenna delle comunicazioni televisive locali, che ovviamente non arriva mai.



La vegetazione del parco è pressoche di ulivi ulivi ulivi e qualche quercia a spezzare la multitudine di ulivi...il bello è che nonostante l abbondanza di piante, l ombra non viene considerata lasciando la strada assolata e sempre di più in prossimita dell 'alto del calvario,cima da dover valicare per poi arrivare al paesino.
Saranno i km precendemente già percorsi o il caldo che ricomincia a farsi sentire, ma gli ultimi 7 km di salita risultano parecchio impegnativi anche perchè il suolo è pietroso e abbastanza sconnesso....





Arrivato in cima al calvario si vede tutto il parco dall'alto e capisco di averlo attraversato tutto in quanto la strada si perde all orizzonte.Dietro di me Almaden de la plata.
L'albergue è comunale situato in fondo al paese vicino a un parco dove sono posizionate delle attrezzature da palestra.Appena arrivato dopo la doccia lavo la roba che dopo due giorni si è accumulata.Nel pomeriggio uscendo per fare un giro in città, mi accorgo della desolazione pomeridiano.tutto deserto, se non fosse per gli storni che infestano ogni albero cinguettando .Trovo un ristorante che per la cena fà il menu del pellegrino e per la sera coinvolgo altri due italiani di milano.Il menu abbastanza spartano ma molto buono sopratutto il gazpacho  per un costo abbastanza basso 9.50 primo secondo dolc e due birette.Mentre mangiamo si comincia a analizzare il percorso di domani.La tappa da "mauale" sarebbe da 35km tutta al sole con un percorso spacca piedi, però si potrebbe anche tagliarla nel mezzo fermandoci  Real de la jara, che più o meno sta nel mezzo.Finita cena me ne torno verso l albergue aspettando solo di sdraiarmi sul letto...


27-09-16                                              Almaden de la plata------Real de la jara

Stamane parto col buio.Qui l'alba è verso le 8 e il sole arriva una mezzoretta dopo più o meno.Usciti si scende a sinistra fino a attraversare un impianto di pannelli solari.Partire la notte non è una grande idea,contando che non ho pile abbstanza potenti da poter vedere le frecce posizionate un pò qua e là.La segnalazioneè abbastanza buona ma di notte ummmmm...
Appena fuori dal paese infatti si passa a fianco a una casa immersa nel nulla con due cani legati a due rispettive piante e uno che si aggirava da un lato all altro del sentiero coe a monito.Complice il buio e il fatto che non sapevo bene se fosse giusto ilsentiero o no, mi sono dovuto fermare ad aspettare che venisse la luce, per poi sfatare il terrore del cane libero, accorgendomi che era poco piu che un volpino...
Si attraversano vari allevamenti di maiali da encina, capre, pecore..tutti all interno di una azienda che si incontra parecchio dopo le prime finche di ganado.Alcune di esse attraversano  mandrie di maiali che incuriositi dal nostro passaggio come animali domestici ti passano fra le gambe e ti seguono come fossi un contadino col cibo.Il sole comincia ad alzarsi e a differenza di ieri non vi sono nubi a schermare anche se a velo il calore ; a breve però si arriva a real de la jara, ultimo paese andaluso dopo di che si entra in Exxtremadura.All entrata  mi fermo a far la colazione del pellegrino "power" al primo bar che incontro; cerveça e fettona di torillas spagnola.Qui incontro Giorgio l altro italiano che avevo già incontrato e mi dice che si ferma qui perchè la restante parte della tappa è tutta sotto il sole e con un terreno spacca piedi...
L'idea della prima giornata mi ferma un attimo e comincio a pensare se non è l'idea giusta quella di accorciare la tappa in vista del caldo che sta arrivando.Nel tempo che finisco la birretta i sole ha già raggiunto l entrata del bar e  la gente pian piano si sposta fino a entrare,quasi come vampiri al sorgere del giorno.Effettivamente la giornata sta diventando caliente,quindi mi convinco a fermarmi e vado con Giorgio e Luca (che nel frattempo è arriato), a cercare l' albergue, che poi è una casa rurale, dove sistemiamo la nostra roba e ci ripariamo dal "puto" sole.
Il paese è sovrastato da un castello ristrutturato per quanto riguarda le mura esterne, l interno invece è usato per rappresentazioni teatrali e di rievocazione medievale.Per arrivarci bisogna salire lungo al collina per circa un 10 minuti, sotto il sole delle 13 risulta un pò caldina la slita, ma una volta in cima si può godere di un gran paesaggio, potendo saliresui bastioni e sulle torrette di guardia ben ricostruite.
Durante il pomeriggio rimango in casa a leggere il libro che mi sono portato dietro, L'alchimista, nel frattempo la signora che ci  mi porta un assaggio del pranzo che sta cucinando visto che usciva dalla cucina un profumo invitante e non ho potuto far a meno che sbirciare.Su un piattino mi porta due acciughe marinate e fritte, e un atro piatto con una spece di ratatouille di verdure di stagione che chiamano plato de verano.Mi informo così anche dove andare a mangiare stasera un posto che sia tipico e che faccia una cucina casera..basta coi menu da pellegrini...
Mi indica così un ristorante vicino alla chiesetta e verso le 8 raggiungo gli altri companieros che son partiti prima per andare a messa.Il posto molto carino, ricavato da un vecchio casale ristrutturato con i tavoli all interno e qualche tavolino fuori che da sulla piazzetta della chiesa.ambiente molto familiare complici i bambini che giocano per strada dove non si vedono macchine da parecchio.Mi mangio una zuppa di sangue raffermo con un guazzetto di pomodori e verdurine,  di secondo polpette al sugo con patate, il tutto con due belle birrette fresche che con la temperatura del giorno sono un vero toccasano.Tornando verso casa incontro un contadino che sta parcheggiandoin maniera moolto precisa il suo trattore davanti all'entrata di casa sua ,perfettamente dentro le strisce bianche che delimitano il parcheggio...strana gente si incontra la sera per la strada...


28-9-2016                                                  Real de la jara-----Monesterio


Questa mattina parto con Luca, Giorgio è già partito da circa un ora quando usciamo dalla casa per andare a fare colazione,ha anticipato la partenza per evitare di camminare sotto il sole visto che sono una ventina di chilometri.Aspettiamo che venga la luce (circa le 7.30), poi cominciamo a camminare attraversando il paese lungo la via principale, a breve si entra in campagna , e con l alba si arriva a un vecchio castello in rovina situato sulla sinistra.Si sale un pò ma la pendenza non mai eccessiva, passando in mezzo a ettari ed ettari di terra dove fanno da padrone,con qualche macchia verde qua e là,rappresentata dai lecci.
Una volta tutta
la campagna era avvolta da una boscaglia di quercie da encina, col tempo e con le guerre dello scorso secolo la richiesta di legname ha quasi sterminato la vecchia foresta, che viene in parte salvaguardata obbligando a lasciare un rado bosco.Lungo la strada si attraversano vari guadi secchi, che lasciano intendere che nella stagione delle piogge potrebbe essere complicato passare.
 


Dopo circa un tre ore e mezza si arriva a un eremo abbastanza moderno che segna la fine della campagna e da inizio a gli ultimi km in salita fino al passo del culebrin (punto più alto della giornata).Qui ci fermiamo a mangiare qualcosa prima di riprendere a camminare.La giornata non è caldissima e l'altezza gioca a nostro vantaggio schermando un pò il calore, attraversata una rotonda di un ingresso autostradale continuiamo in un sentiero che va parallelo alla strada nazionale però sterrato inerpicandosi lungo i pendii che portano all'alto del culebrin.Qui accelero il passo e pian piano mi stacco da Luca, dopo esserci dati appuntamento in cima .Quando ci comicnia la vera e propia salita dun tratto comicio a vedere delle strane ombre come alianti che si muovo al suolo;guardo in alto;e uno stormo di 15 acquile volteggia sopra di me.Non avevo mai visto tante acquile tutte insieme e mai da così vicino..un esperienza incredibile, che ho dovuto onorare sdraiandomi a terra a gardarle estasiato;animali magnifici le acquile iberiche davvero...
 In cima alla salita il vento aumenta e voltandomi osservo la vallata da dove sono venuto, il giallo della natura arsa dal lungo e forte verano sfoca quasi la vista ma in lontanaza all orizzonte si riesca a vedere il paese da dove siamo partiti prendendo una montagna che abbiam superato in prima mattinata come punto di riferimento.C'è un parchetto con delle panchine, dove mi fermo a aspettare Luca che è rimasto indietro;dopo una breve pausa si arriva a monesterio dove a fianco a una rotonda si trova il Museo del Jamon cerrano.


La città di monesterio è la capitale del prosciutto iberico pata negra( e varianti..).come al solito l alberguie dei pellegrini è situato in fondo al paese e tocca attraversarlo tutto per arrivare finalmente a lasciare giù lo zaino.Giorgio ci aspetta già all albergue dove ha avvisato che stavamo arrivando, troviamo anche il gruppo di koreani che avevo incontrato i primi giorni.Qui tutto è Jamon, ogno cosa ha a che fare col prosciutto è una sorta di indotto.Dopo essermi lavato e in parte rilassato decido con Giorgio di andare a mangiare un qualcosa di tipicamente prosciuttaro;ci facciamo così consigliare un buon posto e ci dirigiamo verso la degustazione.Scopro chiaccherando che lui è un appassionato di prosciutto e in generale della carne di maiale, ed è intenzionato a andare a vedere il museo.Il ristorante è di fianco alla gasolina(benzinaio), un buon numero di camion sono parcheggiati davanti e come si sa, di solito, è sinonimo di cucina buona.In questa zona però non sempre è cosi;la scarsita di aree di servizio lungo l autostrada della plata (gratiuta), spessolascia come l unico punto di ristoro o semplicemente di rifornimento,questi ristorante hotel siti alla periferia di piccoli paesini.Per fortuna il posto dove andiamo a mangiare è molto buono anzi a giudicare dall 'entrata sembra un posto abbastanza "chic",guardando come sono vestito;la clientela a parte gli autisti è tutta del posto ben vestita e di un target abbastanza borghese.Come menu scelgo una degustazione di jamon cerrano senza formaggio, invrece Giorgio prende quello con formaggio,un pecorino medio stagionato;sul prosciutto nulla da dire anzi...mooolto gustoso nulla a che vedere con i sapori che esitono nei nostri prosciutti;sia dal punto di vista della delicatezza dei sapori per il quale noi eccelliamo,sia per consistenza della carne e del grasso cosa caratteristica del patanegra.La tradizione vuole che non si usi l'affettatrice ed il risultato è ben diverso..il gusto e  la presentazione secondo me ne guadagna.

Finito di mangiare tornimo verso l albergue e ci prepariamo per andare al museo.Rimane all entrata della città l entrata è gratuita,sono tre stanze, La prima in cui si spiegano le razze dei maiali e la loro diversa alimentazione la seconda, la mattanza e i diversi tagli che si possono fare e gli utilizzi della carne , la terza invece, è dedicata alla lavorazione dei prosciutti sia fatti con la coscia, patanegra, sia fatti con la spalla ,Paleta.Complice il fattore climatico e la diversita della razza in questa zona della spagna si riesce a fare prosciutti anche con la spalla cosa che normalmente non avviene per lo meno per quanto riguarda il "crudo" o come dicono in spagnolo "cerrano".Prima di uscire si passa per una saletta dove viene proiettato un filmino in cui si fa vedere la tradiizne che ruota dietro alla mattanza del maiale mettendo in evidenza quanto era legata alla tradizione (cosa che si trovava molto anche bnelle nostre campgne non più di 50 anni fa).
All'uscita ci danno un tagliandino da cambiare in un bar per avere un apio di fettine di patanegra su un crostino di pane a 1 euro...Va bhe...
Per la cena andiamo a mangiare al ristorante del pranzo, incrociando mentre camminiamo un tramonto da cartolina.Le nuvole sembrano arrivare giusto con per il tramonto,e pian piano che il sole scende la temperatura comincia a cambiare marcando l'escursione tipica della zona.Dopo mangiato e bevuto un paio di buoni horuco di ritorno mi fermo a fumare un cigarillo della buona notte guardando la stellata che sovrasta il cielo libero dalle luci dell uomo.


29-9.2016                                                  Monesterio ---- Fuente de cantos


La mattina è fredda, e per la prima volta parto con la maglia termica,scendiamo lungo la strada che porta al ristorante di ieri, dove c fermiamo a  fare colazione aspettando il giungere del giorno.La mattinata comincia col solito paesaggio, querce e in alternanza capre,maiali,vacche...grandi appezzamenti adibiti all allevamento delimitano la strada che a volte li attraversa passando per cancelli di propieta private.dopo una decina di km circa il paesaggio cambia si apre una distesa di campi oramai a riposo(vista la stagione) l'ombra se prima ogni tanto si faceva vedere ora sparisce del tutto, lasciando il posto a un forte vento che lungo le distanze brulle fischia e spinge indisturbato.La sua presenza è di aiuto, fà sentire meno la temperatura del sole, si cammina abbastanza bene, non sono un amante del vento forte ma qui è fin piacevole,anche se a volte arrivano folate di sabbia come piccoli mulinelli che riempono anche le mutande di finissima sabbia...e siamo un 300 km da una sabbia coì fine tipo spiaggia di mare, ma il sentiero è praticamente una lingua di sabbia che attraversa campi gialli con blocchi ti terra argillosa tipo astigiano.
dopo poco all orizzonte si intravede una città,che per logica dovrebbe essere Fuente de cantos.Durante la pausa per mangiare qualcosa incontriamo un signore belga che sta facendo anche lui lo stesso camminio.Partito da cadiz è arrivato qua negli stessi miei giorni;di media ogni tappa circa 45 km....Non si ferma molto a chiaccherare e riaprte spedito.Dopo poco parto anche io qaccelerando il passo per raggiungerlo, ma nonostante mi impegno, nulla da fare ha un passo troppo veloce.
 La tappa è per lo più in piano tranne l ultimo tratto che rimane in salita fino ad arrivare alla periferia del paese.Una cosa che ho notato di questi paesi è che alla periferia si concentra tutta l'immondizia della città,in quseto caso, l'atmosfera non è delle migliori,difatti svariate strisce di terra sn date alle fiamme lasciando lingue di terra bruciata a cingere il perimetro del borgo.Qui mi separo da Giorgio e Luca che sono rimasti in dietro perchè meno veloci,arrivando vicino alla ferrovia incontro un cartello che indica un passaggio alternativo in caso di siccità;si tratta infatti di un passaggio in un letto di fiume ora secco che permette di arrivare al paese senza fare una circonvallazione che allunga di almeno 2 km.Grazie a questa arrivo una mezzoretta prima all albergo e finalmente mi bevo una bella birretta che ho in testa da almeno 4 ore.L albergue è comunale a gestione privata ricavato da un vecchio convento di san francesco.Non è solo per pellegrini ma è anche per turisti, ci sono infatti delle camere matrimoniali ricavate dalle vecchie celle di preghiera dei francescani.Scopro che tutte queste sono già prenotate perchè a Zafra nei prossimi giorni ci sarà la fiera del bestiame.La parte dell albergue destinata ai pellegrini è una camerata con letti a castello.All interno del complesso c'è un bar che fa anche da ristorante  e un locale cucina terribilmente scorco e poco utilizzabile.Per la cena rimaniamo a mangiare qui e ci informiamo per domani se è meglio prenotare  o meno vista la gente che sta arrivando un pò da ogni parte della spagna.La cena viene servita verso le 8, orario insolito per la spagna, di fatti poco dopo comincia arrivare la gente che si mette sui vari tavolini a giocare a carte.Tutti i pellegrini che sono a dormire qui poco dopo si ritirano nella stanza, io invece rimangoa chiaccherare col ragazzo del bar che mi dà due indicazioni su cosa guardare nelle prossime tappe,Fumo un cigarillo della buona notte e salgo anche io in stanza, stasera per fortuna ho l unico letto singolo non a castello, per una sera guardo il soffitto non il materasso di qualcuno.


30-9-2016                                                               Fuente de cantos ---- Zafra