venerdì 25 dicembre 2015





Nel turbinio della festa,
quando i sorrisi,
si mischiano al vino,
quando gli occhi,
di nascosto fissano la televisione,
mi fermo ad ascoltare,
le parole narrate piano,
da chi già altre volte,
con questo ha festeggiato.
Mi trasporta sulle sponde di un fiume,
sulle ali di un gabbiano,
mi dona le branchie di un pesce,
che viene pescato,
mentre una bimba al timone,
si perde nell oceano dello stagno.
Mi fermo a guardare,
le rughe del suo volto,
che come montagne al tramonto,
lasciano sparire il sole,
spogliandosi dei colori,
per mostrare ciò che sono,
nella dorsale dell'orizzonte.
Nel turbinio di una festa,
nello scorrere del tempo,
immagino tutto questo,
e non posso che farlo mio,
dandole un bacio sulla fronte.......
                                    
                                                            Nicholas Nithiananda

domenica 22 novembre 2015



SCRIVENDOTI  (18-3-05)

Scrivi,
perchè non ne posso fare a meno.
Scrivi,
perche attorno la notte,
ha ripreso a far muovere le ombre.
Scrivimi!
Perchè non sò andare oltre,
perchè il muro delle parole,
è troppo alto da varcare.
Scrivimi poesia!
Lasciami andare,
abbandonati alla mano questa notte.
Scrivimi ogni istante,
ogni qualvolta il vento urla.
Scrivi di me,
senza farti notare,
racconta il mio Io,
fra le righe su qualche giornale.
Scriviti!
Non lasciare che io ti scriva,
dipingi con la tua mano i miei pensieri,
con altri orizzonti,
con altre emozioni,
raccontami in versi,
per diventare musica,
per le orecchie del cuore.(...)

                                                               
                                                                                   Nicholas NIthiananda

mercoledì 18 novembre 2015

                                                  VIAGGIO VIAGGIARE...

Viaggio viaggiare,
sognare sperare,
perdersi in un sogno
e non voler più tornare.
Viaggio partire
rincorrere tradire,
cercare la maniera
per splendere per stupire.
Viaggio dimenticare,
scegliere strade opposte,
per non voler rischiare.
Viaggio tornare.
Un viaggio finito
da ricominciare,
un sogno svanito
in lacrime amare,
un altro motivo
per tornare a sognare
                                                                              Nicholas NIthiananda
Abbassa il volume,
Abbassa il volume mondo,
piantala di urlare,
smettila di piangere.
Abbassa il volume delle voci,
dei canti delle risa.
Abbassa il volume delle lacrime,
che continuano a bagnare,
un terreno sempre brullo.
Abbassa la testa uomo.
Abbassa la testa davanti a un albero,
che senza parlare,
riesce a abbracciarti con l'aria che respiri.
Abbassa la testa,
per permettere alla tristezza,
di renderti felice,
per far sì che un giorno di sole,
nasconda un tramonto cupo,
per poi ricominciare con un alba incanta.
Abbassa le armi.
Abbassa le mani che le creano,
e le hanno create,
abbbassati a raccogliere le vite,
che esse hanno mietuto.
Abbassati a cogliere un fiore,
a baciare un bambino,
per sentirti alto,
sopra ogni cosa.
Infine abbassati a terra.
Sdraiato!
Per un momento solo,
per un piccolo istante,
per poterti poi voltare e riguardare il cielo.
Nicholas Nithiananda
Abbracciami vento,
con le tue dita sulle fronde degli alberi,
baciami come fai con la nebbia,
che si dirada nei campi d'autunno.
Abbracciami buio,
con le tue ombre i tuoi sospiri,
coi tuoi mostri e le tue fate,
sussurrami quanta è bella la luce,
e conducimi al mattino.
Abbracciami amico,
con la tua anima,
con la tua energia,
portami per mano dentro il mio Io,
fuggendogli per unattimo,
per salutrti alla soglia di me stesso.
Abbracciami Mamma,
chiunque tu sia,
senza un viso senza un nome,
un abbraccio di mamma,
di tutti o per qualcuno,
abbracciami e insegnami ad abbracciare.
Abbraccerò così chi mi ama,
per farglielo capire,
chi mi odia,
per farlo innamorare.

sabato 30 maggio 2015

CAMINO PRIMITIVO 2015




Dopo un anno esatto dal camino lungo la via francese, mi trovo un altra volta a passare una notte in attesa di una nuova partenza,in Attesa di un nuovo cammino.IL cammino primitivo.
La notte passa lenta, lo zaino pronto sdraiato sul divano fa da cuscino a shiva, che come un pascià ci appoggia il muso,i pensieri si mischiano in una sorta di vortice continuando a rimettere in gioco tutto ciò che davo per oramai scontato.
Domani sera direzione Bergamo, notte in aereoporto, e poi si parte...Madrid, poi leon,serata corto e tapas, e martedi mattina pulman per Oviedo.....
...Leòn\\\\Oviedo....cammIno primitivo...estrella galizia...OCEANO......
 STO ARRIVANDO....
UTREIA,UTREIA,UTREIA
UTREIA
2-06:
Oviedo ---- SAn Juan Villapanada.

Comincio il mio cammino abbastanza tardi in quanto in mattinata ho preso il pulmann daleon a Oviedo e sono arrivato in città alle 9 circa della mattina.
le "conche" e le freccie che segnano il cammino sono rare e non semplici da vedere, quindi mi perdo più volte per la città, di poco, però il tempo corre e riesco a uscire dalla città solo verso le 11...Appena uscito dal traffico cittadino cominciano i boschi e l'aria seppur con un sole un pò velato, comincia a scaldarsi.Nella prima parte della giornata non si vedeono pellegrini, sembro essere solo io a camminare, attraversando paesini poolati da mucche e gente votata alla terra.I primi che incontro sonno due ragazzi del sud della spagna che caminano con due cani uno dimedia taglia e l'altro un pò vecchiotto e più piccolo.MI fermo a parlare con loro e chiedo informazioni se lungo il primitivo ci fossero dei punti dove poter dormire con i cani, cosa moolto difficle lungo il camino francese, e scopro con piacere che i cani sono più tollerati e che con un pò di oprganizzazione la cosa può essere fattibile.
La prima città che incontro è Grado.Non mi fermo però, anche se ad ora sono circa 30 km, mi sento ancora di poter camminare e mi dirigo verso l albergue municipal di Villapanada.La strada per arrivarci è tutta in salita costeggiando prati e pascoli.Ovviamente non si vede ombra lungo la strada che si intervalla tra asfalto  sterrato.Dopo circa un oretta,che secondo i conti dovrebbero essere circa 5 km incontro una coppia di contadini sulla sessantina e mi dicono che a villapanada manca no più di 2 km e mi indicano dall altro versande della vallata un piccolo paesino, palesemente moolto più lontano...Ma dopo circa un altra ora di caminata arrivo finalmente all'albergue....






L'albergue è comunale,e costa 6 euro, al mio arrivo trovo solo pellegrini e dell albergatore non c'è traccia.UN ragazzo italiano con un accento spagnolo mi dice che tra poco arriva di non preoccuparmi e di fare pure ladoccia che ne necessito...Poco dopo la doccia mi registro, e scopro che nel paesino disperso nel nulla dove sono non c'è nulla da mangiare, zero bar, zero ristoranti, cosa alla quale ero abituato lungo il cammino francese.La cosa si risolve i breve tempo vistop che ci si improvvisa in una cena comunitaria con la gente dell albergue, e finita colgo l occasione di verdere Grado dall 'alto..




albergatore di Villapanada DOMINGO!!!



3-06
San Juan Villapanada------Bodenaya

Prima mattina.Mi alzo presto attorno alle 5.30 e fatto una breve colazione esco dall albergue per una sigaretta.I piedi sono tranquilli in compenso accuso un forte dolore all anca destra penso dovuto al fatto che non ho usato il bastone ieri per camminare.Parto da solo anche se a quanto ho  sentito gran parte della gente che c'era albergue verra ancvhessa a Bodenaya, visto che Domingo ce ne ha parlato bene, in più è anche un donativo
Non ci sono molti posti dove poter fare colazione, anzi non ce ne sono propio, fino a 15 km dove si arriva al paesino di Corneliana


Qui faccio colazione e continuo in salita dove incontro i ragazzi di ieri con i cani faccio un pezzo con loi poi li distanzio e continuo a salire avendo come metà un ristorante suggeritomi lungo il tragitto..Casa Pachon, dove mi hanno assicurato una "comida" abbondante e "barata"..
Di fatti dopo tre ore di cammino posso sincerarmi della verita di quetso consiglio.Come dicono qua "ho comido de puta madre"...due antipasti caseri cn tortiglia e insalata di pasta,di primo una zuppa di ceci e un altro piatto di piselli con ciorizo e pancetta.Per secondo prendo del pescato del rio con patate, il dolce non mi entra sinceramente visto che le porzioni sono per due.Due estreia galizia e un Horuco de herba....il tutto a 11 EURO...
Esco dal ristorante dopo un ora e mezza di sosta con credo 2 kili in più, e da qui in poi mi aspetta tutta salita fino all arrivo, e qui mi dicono 12 km....
Il tempo rispetto alla mattinata sta cambiando, le nuvole fanno da padrone in un cielo grigiastro.E intanto si continua a salire.
Finalmente dopo circa tre ore arrivo a Bodenaya.






Albergue donativo, con abitazione privata dell ospitalero entro in horreo asturiano...
 

Appena arrivo, mi accorgo che i pellegrini che sono all'interno sono gli stessi che era a Villapanada, con qualche new entry..una famiglia proveniente dall Alaska.Dopo avere fatto il timbro di registrazione,David (l albergatore),ci spiega le poche regole del donativo.Per primo lui non tocca i soldi,per qualunque cosa si voglia pagare si deve mettere il denaro in una cassetta posta vicino all'entrata,la seconda cosa invece riguarda la sveglia della mattina.Ci dice infatti che dopo la cena,bisogna mettersi d'accordo su a che ora svegliarsi, in modo da fare colazione e partire insieme.Una cosa strana questa ,contando che lungo i cammino francese è un concetto impensabile, o difficilmente realizzabile.
La decisione viene presa senza nessun tipo di problema e in un tempo brevissimo,forse 5 minuti.L'ora pattuita è le 7 della mattina.
Il risveglio è accompagnato dalla musica,dal profumo del caffe e dal brusio della gente che parla sottovoce per non svegliare nessuno, anche se siamo tutti già in piedi.Il tempo oggi sembra promettere bene, per lo meno le nuvole che ieri facevano da padrone sembrano lasciare posto a un infuocato sole che sta nascendo all'orizzonte.




4\06:
Bodenaya-----Campiello  (circa 25 km)

Partiamo in gruppo da Bodenaya, verso le 8, direzione tineo, ultimo paese abbastanza grosso e attrezzato per i prossimi tre giorni.Questa mattina cammino con due ragazzi italiani,Ciro e Jose.Li avevo già incontrati ,sia fanno parte di un gruppo musicale, vicino all'ambiente della chiesa GEN-ROSSO, con loro cammino fino a Tineo, dove mi fermo a prelevare e a fare un pò di spesa visto che da qui in avanti non si troverà molto fino a Lugo..
Arriviamo in città verso mezzogiorno,qui i ragazzi vanno avanti ,io invece devo aspettare in posta e mi attardo un oretta, nel frattempo giro un pò il mercato che è allestito in centro.
Fino ad ora ho percorso più o meno la metà della strada che mi sono prefissato d percorrere.Appena fuori da Tineo durante la sosta in un bosco, incontro un ragazzo di Madrid, Bartolomeo,che prosegue con me per tutto il pomeriggio.Il panorama cambia da collinare comincia a diventare più montagna anche se rispetto alle alpi non si intravedono picchi e guglie all orizzonte.





Il tempo pian piano cambia, dividendo in due il cielo...

ma la metà di oggi è vicina,mi separa una salita per metà assolata e per metà all ombra delle nuvole.e dopo una breve discesa eccomi a Campiello.Non è propio un paese diciamo che nasce per il passaggio dei pellegrini.Ci sono due Tienda affiancati a due bar che fanno anche da albergue perpellegrini.Vado a registrarmi al alberuge Casa Herminia, il più gorsso di nuova costruzione che si trova ai bordi della strada che attraversa campiello.Oltre che al letto c'è anche la cena se si vuole per 10 euro.Dop essermi bevuto una buona birra artigianale, mi dirigo con Bartolomè, appena dietro la curva per vedere il tramonto che conclude la giornata di oggi..





5/06
Campiello-----Berducedo(ruta Hospitales) circa 30 km

LA mattina comincia con la presa coscienza che il tempo è cambiato.MI aspettavo un bel sole a incitarmi nella salita, come aveva previsto la signora dll'albergue...invece ...




La mattina che mi si presenta risulta un pochino uggiosa.....





Ma non mi faccio troppo condizionare dal tempo, visto che sono quasi sicuro che appena comincerò a salire, oltrepasserò le nuvole e sarò abbagliato dal sole.
Proseguo così lungo la strada asfaltata per circa un oretta o poco più finchè finalmente ci si addentra nel bosco.L atmosfera che si incontra è parecchio ancestrale...



Sono partityo a camminare da solo e con la nebbia la sensazione di solitudine era molta marcata, ma in un momento in cui si dirada scopro che sulla strada siamo in 7/8 pellegrini, tutti quelli che ieri hanno pernottato e mangiato con me nell 'albergue.Appena più avanti finalmente il bivio!! continuando diritto si passa per il fondo valle, invece prendendo a destra si passa per la ruta de los Hospitales.










giovedì 2 aprile 2015

CAMMINO DI SANTIAGO (da Leòn a finisterre) 2014

Credo che ogni persona debba cercare nella propria vita,ciò che di più reale esiste, ciò che ogni mattina dà una motivazione al sorgere del sole. Nella società in cui viviamo i giorno è segnato dal battere ritmico di lancette che scindono il passare del tempo. Minuti e secondi. Ci viene imposta una velocità, un ritmo , che spesso non ci appartiene che facciamo fatica a tenere che ci stanca. Col tempo non ci si dà più nemmeno importanza, si crede che esso sia il nostro”passo”,il nostro ritmo. Ci si dimentica così del sole della sua mattina, del canto degli uccelli che intonano poesie al sorgere del giorno. Ci si dimentica del profumo della terra quando ancora assonnata aspetta il primo calore .E l'alba diventa il cartellino del lavoro, il suono acido di una sveglia, e la natura riprende a dettare il suo tempo, solo quando ci vengono concesse ferie o tempo libero.
Questo continuo correre seguendo due lancette sempre uguali sempre le stesse, mi ha portato a essere schiavo di monotonie, un immersione totale in un abitudine che piano piano cominciava a nascondere il sole. Per cercare di arrestare il ritmo della società, il frenetico suo passo, decisi di non possedere nulla che disegnasse il passare della mia giornata della mia notte. L'orologio. Mi accorsi però che non è in un simbolo, non in un gingillo, che sta la chiave. Il tempo veniva dettato lo stesso..comunque la sveglia suonava, comunque il pranzo è a quell'ora e la cena lo stesso...Sentivo il bisogno di sentirmi fuori da quella ruota che inesorabile rotola dando movimento alle nostre giornate. Un dubbio si inseriva piano piano all'interno delle mie certezze quasi beffandosi della mia vita. UN dubbio difficile da scovare che si nasconde dietro i sorrisi dietro i pianti trattenuti dietro una mano stretta e un abbraccio negato per galateo...
Fu così che scelsi di parlare con l'oceano.
Nella vita nulla è mai per caso e le scelte che facciamo sono sempre dettate da un fine, da un qualcosa di più grande , da un desiderio da una certezza. Proprio in base a questa mia “teoria”, il giorno in cui Claudio, mi raccontò del suo secondo Cammino di Santiago con fine sull'oceano, non potei che rimanere stupito. -Voglio parlare con l'oceano e un amico arriva dal niente e mi incanta cn un cammino che porta all'oceano- pensai... Un cammino antico di quasi 2000 anni. Una terra persorsa a piedi per secoli da pellegrini e cercatori. Un unica strada che seguendo sempre occidente porta a abbracciare l'oceano.
Mentre mi raccontava la sua esperienza, il suo “viaggio”, i suoi occhi divennero per me lo schermo per il più bello dei film, i cui regista era la fantasia. Le sue parole correvano sulle coline, fra gli alberi secolari,si impennavano in alto fino a soffiare sulle pale dei mulini a vento, si fermavano a rendere omaggio a templari e finivano a piangere davanti a una cattedrale per poi tuffarsi nell'oceano. Rimasi parecchio a ascoltera il suo racconto e cercai altre occasioni per poter navigare in quell immaginario, fino al punto in cui senza chiedermi il perchè decisi che la fantasia aveva costruito la barca e io ora dovevo navigarla verso l'oceano.
Presi quindi la mia decisione. Intraprendere i cammino di Santiago fino a Finisterra, punto più occidentale del continente, dove si pensava finisse il mondo. Lì incontrerò per la prima volta l'oceano e potrò rendere omaggio alla sua enorme grandezza, arrivando nelle sue acque dopo aver camminato 500 km. Era appunto questa la massima distanza a cui potevo ambire, visto che il lavoro mi concedeva solo 3 settimane di tempo. La mia città di partenza cominciava a prendere forma nella mia fatasia.Leon.


Partenza: 2 giugno
Arrivo (a santiago): 14 giugno
Partenza da santiago:16 giugno
Arrivo a Fisterra: 18 giugno


Scorci della citttà di leòn.










Una tipica "comune" di Cicogne....



Prima tappa:

Albergue municipal di Villadangos del paramo.


aperitivo con amici pellegrini....





nuova alba.....nuova strada....




Puente del passo Sanroso (sul rio Orbigo)



Astorga....


















L'idea era di fermarci sotto le fronde di Questo enorme albero...






Terza tappa: Fonsebadon












Hace algun tiempo en ese lugar
donde hoy los bosques se visten de espinos
se oyo la voz de un poeta gritar:
" Caminante no hay camino,
se hace camino al andar..."

La croce di ferro.

Da qui ho cominciato a prendere il mio passo a vivere il mio cammino,
Concepito a lèon
Nato alla croce di ferro
Morto con l'ultimo sole di fisterra.
Una vita nellla vita....si comincia......





E con la "rinascita" si affermano i fratelli e compagni di cammino:
Alessandro e Mattia








.....Assorto nei pensieri un Sarracino medita sul suo passaggio sotto la croce di ferro...







......lunga ancora è la strada.....