lunedì 1 maggio 2017

Altalenanti nel cielo,
passano le nuvole oscurando le poche stelle.
Getto un pugno di sabbia al vento
che la trasporta,
cercando di immaginare il luogo,
dove il tempo prenderà respiro.
Fra quei granelli lascio volare ,
il vestito dell anima ,
rincorrendo senza peso,
ciò che di me trasporta il vento.
Fra i suoi flutti,
rimbalzo come un pallone da bimbo,
contro un muro "troppo" bianco,
da sporcare,
ritrovo i giochi silenziosi,
casinisti e aventurosi,
filari di vigna fra pomodori,
presi al volo per esser come Gighen...
Volo sui fiumi mari montagne,
rimbalzo fra le guance di chi si ama,
sussurrando a chi non vuol più vedere,
il dolce profumo del domani.
Mi rivedo frai granelli di sabbia,
ad aspettar il sorger comune
di sole e luna.
Provo a soffiar fra quelle mani ,
i fini grani di tempo,
affinche giri viso e cuore
nel momento in cui il sole muore,
Ma il vento non lascia riposar il suo fiato,
e fisso verso l'altro orizzonte,
aspetto ancora la luna diventare giorno.
Gli spigoli acuminati dei ricordi,
logorano la mia veste 
scoprendo con un sorriso,
che tutto questo era solo un sospiro,
sapendo che d'ora in poi,
si guarderà la notte e non più il mattino...

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